martedì 10 febbraio 2009

Presentazione programma 2009 - CAI sezione Aspromonte














Intervento Trovato - capo stazione Aspromonte CNSAS

La stazione alpina Aspromonte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del CAI è stata costituita con l'approvazione della sede Centrale di Milano, in data 1° gennaio 1999, pertanto opera da oltre dieci anni sul territorio calabrese, con specifica competenza sull'Aspromonte.I fini istituzionali del Corpo, sono contribuire alla vigilanza ed alla prevenzione in ambiente montano, soccorrere in tale ambito gli infortunati, i dispersi e recuperare i caduti, anche in collaborazione con organizzazioni esterne, a tal proposito a seguito del lavoro espletato in montagna, lo Stato italiano ha approvato la Legge 21 marzo 2001 n.74, dove riconosce il servizio di pubblica utilità del soccorso alpino e ne affida la funzione di coordinamento delle attività di soccorso. La stazione Aspromonte nei suoi numerosi interventi di soccorso, in virtù di collaborazioni con altri enti quali la Marina Militare e la Polizia di Stato, è intervenuta anche con il supporto di mezzi elicotteri, non solo negli specifici interventi, ma anche per il trasferimento rapido dei soccorritori sul posto dell'emergenza.Desidero ricordare il protocollo di intesa operativo, con il Comune di S.Stefano in Aspromonte, inerente il soccorso lungo le piste di sci di Gambarie.La collaborazione decennale con l'Ente Parco Aspromonte.I rapporti di collaborazione con la Prefettura di Reggio Calabria.I solidi ed intensi rapporti di "famiglia" con il Club Alpino Italiano di Reggio Calabria.La firma ufficiale del protocollo di intesa con il V° Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria, che fà da riferimento su tutto il territorio nazionale, in tema di elisoccorso autostradale e non.Inoltre ricordo i nr. 7 interventi e le nr. 13 persone soccorse nel 2008.La sede del soccorso alpino Aspromonte è a Reggio Calabria presso il CAI, inoltre grazie al Comune di Scilla ed in particolare all'Assessore Mollica, la stazione Aspromonte si è dotata di un campo base logistico operativo, nella struttura del rifugio Pidima, nei pressi del laghetto di Gambarie. Infine mi preme ricordare e ringraziare tutti i soccorritori, che ricordo sono dei volontari che mettono tutto il loro impegno, le loro energie e le loro capacità e professionalità a servizio della squadra, con notevoli sacrifici anche in termini economici.

mercoledì 28 novembre 2007

conferenza su: Gestione del territorio e valorizzazione delle risorse

Sabato 1 dicembre ore 15.30 all'ex municipio di Radicena (Taurianova) conferenza suGestione del territorio e valorizzazione delle risorse.
Interventi di SalvatoreGreco, La piana degli ulivi, 1997-2007 ritratto della modificazione; Domenico Barone,Turismo integrato per un turismo sostenibile; Alfonso Picone Chiodo (CAI),Aspromonte: greenways usa e getta ?; Roberto Rovelli (Università di Milano), Ferroviedismesse e greenways: un'opportunità per la valorizzazione del territorio.
Seguiranno video e mostre fotografiche.

sabato 24 novembre 2007

Lunedì 26 al cinema Aurora si proietta il film: "IL VENTO FA IL SUO GIRO"

Segnaliamo un film del quale ha già scritto la Rivista del CAI qualche mese fa ed ora finalmente nella nostra città grazie al Circolo del Cinema "Cesare Zavattini" Lunedi' 26 Cinema Aurora - Via S.Caterina, 163 ore 18 - 20.30 - 22.30 Ingresso 5 euro "Il vento fa il suo giro" Un film genuino e privo di retorica che possiede la forza di un trattato antropologico Il film di Giorgio Diritti, allievo di Olmi, è arrivato faticosamente nelle sale, ma è ora il «caso» della stagione perché ha conquistato il pubblico: a Torino è in programmazione da 9 settimane, a Milano da cinque. Girato nelle valli occitane del Piemonte, uno dei tanti angoli dimenticati del nostro Paese, è parlato in italiano, francese e lingua d'oc. Racconta l'arrivo di uno strano pastore francese, ex-insegnante di buone letture e solido coraggio, che si stabilisce con moglie, figli e capre in uno sperduto paesino di montagna per fare ottimi formaggi, cercando di raggiungere quel difficile equilibrio con le cose del mondo e con gli anziani abitanti del posto. Ma, esauriti gli entusiasmi iniziali, scattano diffidenze, invidie, rancori. A senso unico: perché saranno i valligiani a prendere l'opportunità per una minaccia. Il film mette così in discussione la visione idilliaca della vita pastorale con un resoconto antropologico anche crudele, che impedisce ogni deriva poetico-retorica. Premiato al Flimfestival della Montagna di Trento, alla Festa del Cinema di Roma e ai Festival Internazionali di Annecy, Bergamo, Lisbona, Londra, e al N.I.C.E. Filmfestival di New York, San Francisco e Mosca. Con l'occasione vi anticipiamo che nel mese di dicembre "recupereremo" la conferenza su Cinema e montagna.